Originariamente, le BCC vedono la luce come Casse
Rurali ed Artigiane nel periodo a cavallo tra la fine
dell'800 e il nuovo secolo ad opera di cooperatori
ispirati dal Magistero sociale della Chiesa cattolica che ebbe
un ruolo determinante nello stimolare le fasce umili delle
popolazioni rurali (soprattutto agricoltori ed artigiani,
allora categorie prevalenti e particolarmente fragili) per
affrancarsi dalla miseria e dal fenomeno diffuso
dell'usura.
Le Banche di Credito Cooperativo nascono dunque da una necessità e da un'utopia. La necessità di permettere al maggior numero possibile di persone di ottenere prestiti a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle praticate dalle banche tradizionali. L'utopia di riuscire a far procedere insieme, ogni giorno, impresa e solidarietà, attenzione alle persone e capacità di autofinanziamento.
Da allora, le Casse Rurali ed Artigiane hanno mantenuto uno strettissimo rapporto con il territorio di riferimento, intrecciando la propria storia con quella delle comunità, tanto da conquistarsi a pieno titolo l'appellativo di " banca locale ".
Le Banche di Credito Cooperativo, per non perdere i vantaggi legati alla piccola dimensione, si sono strutturate in un sistema nazionale che prende il nome di Credito Cooperativo e che si articola su due versanti, uno associativo e uno imprenditoriale, volti ad assicurare l'integrazione, le sinergie e le economie di scala tra e per le singole aziende.
Le Banche di Credito Cooperativo italiane sono inoltre inserite nel più ampio sistema del Credito Cooperativo internazionale